martedì 24 aprile 2012
ironia...
Tutti credono che a Bologna non si perde neanche un bambino.
Uno s'immagina chissà quali cose, eppure passa che neppure uno shot di tequila.
Non trovo nessuno: black out.
Insicurezza: "dove sono tutti?""Perchè non rispondono al telefono?""Chi chiamo?".
Risultato: 800 chiamate effettuate, nessuna risposta.
Rinascita: posso divertirmi da sola.
Lo faccio nell'unica maniera che conosco. Ballando. E lì, tutto passa, come il copione di un film, di quelli che "si amano tutti e poi alla fine ci si vuole un gran bene".
Non mi faccio mancare nulla:
Finta lesbica, barra frigida, che fà ingelosire il ragazzo che mi scrocca le paglie, e oddiomio, "pancrazio mi ha baciato veramente; questa è culattona sul serio". I punti esclamativi si sprecano.Fatto.
Trovarti da sola, al link, alle 6 della mattina. Sfoderare il sorrisone mentre dribli il guardrail e trovi la coppia dei "perbenisti": due tizi del salento (che inizia ad essere un marchio registrato), che ti portano in centro mentre tu gli racconti di FARC, ipotermia e chi ne ha più ne metta. Fatto.
Scendere in via Irnerio, salutare gli omini arancioni della pulizia strade che hanno sempre voglia di fare due chiacchere. Fatto.
Gioire mentre la luce ti sbatte in faccia e attraversi una piazza grande deserta, dove i bordi, lassù in alto, sono fatti di un sole cangiante e ridono davanti a quei coglioni maculati, che dal basso del loro rinforzato, sprecano paglie per girare in cerchio come leoni in gabbia. Che poi leoni....Fatto.
Uno sguardo negato a quei soldatini. Giusto perchè loro non guardano: sono programmati per essere dei flussi. Fatto.
Solidarietà tra me e il ragazzo nord africano che tira sù la merda di noi della bolognabbbene.Fatto.
Rincorro il marciapiede e mi trovo tra le foglie, i petali di rusticano rosso e l'alba.
Credo di essere bella,
per un'istante tutto è come in un quadro di Monet coi soggetti di Manet: sono tutti balordi, trovati un pò lì per caso, con le loro idee, la loro follia.
Normali, mentre chiedono un accendino per una sigaretta o commentano il primo giornale. Semplici, belli.
Vado a letto con i castagni che ridono, hanno finalmente trovato la pace dopo una settimana di turbolenze; forse anche io, zitta zitta, taccia taccia, ho capito come si fà.
Adoro Bologna. Non potrebbe essere stata serata migliore.
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