martedì 14 agosto 2012
Lost in Jeri, wasted in Fortaleza
Scrivo dall´ínternet point della Rodoviaria di Fortaleza. Ho appena salutato Diane, la mia compagna di viaggio olandese che e´stata con me nelle ultime due settimane. Ieri sera per festeggiare la nostra ultima notte assieme siamo uscite con Yahel, una ragazza israeliana che vive a New York. P. E´stato surreale perche´ per la prima volta dal mio arrivo in america del sud, ho sentito della musica elettronica ed ho visto dei brasiliani in difficolta´nel ballare. Onestamente mi sono sentita a disagio, non voglio fare un commento da radical chic del cazzo ma: che senso ha attraversare l'oceano per trovarti in un bar che potresti tranquillamente trovare a Ibiza o a Marina di Ravenna? Cosi´mentre le altre ballavano io mi sono messa a chiaccherare con Bask e Simeon, due ragazzi del posto che fanno artigianato; Simeon e´di Florianopolis e li´ha una scuola, quando non e´stagione di wave surf si mette a viaggiare e fa collane con tutto cio´che trova, riesce a guadagnare fino a 300 reales a sera. Bask dipinge a mano delle magliette stupende, mi e´dispiaciuto non avere i soldi per comprargliene una, non hanno nulla a che invidiare a quei disegnetti minimal che piacciono tanto ai ragazzi italiani.
Quando ha iniziato ad illuminarsi il cielo ho raccattato le mie compagne di venture e le ho trascinate in spiaggia, volevo fare il bagno di notte nell´oceano ma ormai il giorno stava prendendo piede, La Praia principale e´protetta alla sua sinistra da un´immensa duna che si sposta come si sposta il vento e dalla quale si dice che si vede uno dei tramonti piu´belli di tutto il Brasile. Attorno alle cinque di pomeriggio, dalla Praia si puo´osservare un formicaio di persone che s' indirizza verso la montagna di sabbia ed incomincia a risalirla. E' un curioso fenomeno da osservare: in cento persone si riuniscono nel medesimo luogo per vivere un attimo che dovrebbe essere rubato al caos. In questi giorni non sono mai andata, ho sempre preferito osservare quelle formiche risalire il monte e godermi il tramonto dalla spiaggia, dove la gente del posto faceva l´ultima partita a calcio e la roda de capoeira aveva inizio.
Stamattina pero´ ci siamo ritrovate praticamente sole davanti alla duna spoglia e due ore che ci separavano alla partenza per Fortaleza. Cosi´ci siamo arrampicate e abbiamo visto il sole salire alle spalle del villaggio, in un atmosfera dai colori perlati, ghiacciati. Abbiamo sorseggiato l´ultima caipirinha al kiwi ridendo per nulla e poi, come foglie, ci siamo lasciate rotolare giu dalla scarpata fino alla riva. Ci siamo tolte i vestiti e ci siamo tuffate per levarci la sabbia. E´stato stupendo, intimo. Il modo migliore per lasciare Jeri e chiudere questo ennesimo capitolo del mio viaggio.
Lasciare prima Yahel e poi ora Diane e´stato triste, pero´credo che sia arrivato il momento per me per sperimentare davvero un po´della sensazione di spaesamento che ti da il viaggiare totalmente sola.
Fra sei ore ho l´autobus che viaggera´tutta la notte e mi portera a Praia de Pipa, tutto da rifare, almeno per questi ultimi sei giorni di viaggio. Non so davvero come sara´tornare ad una vita dove tutto e´piu´statico, stabile, familiare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento