venerdì 17 agosto 2012

Praia do Amor

La partenza e´dietro l´angolo, una parte di me ancora non ci crede che tra pochi giorni i miei piedi calpesteranno un terreno italiano. Da una parte l´immenso piacere di rivedere il mio cane, i miei amici, la "famigghia"; dall´altra una malinconia preventiva che mi assale ogni qualvolta mi penso a Bologna in autunno, ogni qualvolta mi fermo a parlare con altri ragazzi che magari sono solo a meta´del loro viaggio. Ora ricordo gli occhi persi verso il Rio di Thomas, il francese sulla barca per Manaus; quando l´ho conosciuto gli restava una settimana al fronte di un anno in giro per il mondo, per non buttarsi giu´gia´pianificava il suo trasferimento a Barcellona per lavoro nel giro di sei mesi; E cosi´e´per tutta la gente vagabonda che ho inocontrato finora, ognuno con gia´in testa la prossima meta, come i surfisti che da queste parti non terminano di cavalcare un´onda che gia´stanno guardando alla prossima che arriva.
I surfisti... qui a Pipa ce ne sono davvero a decine, tutti sulle loro tavole aspettando l´onda piu adatta ai loro standard. Ieri ho passato tutto il giorno ad osservali mentre si avvitavano tra le increspature dell´acqua, ogni volta tornando al largo con una costanza e una devozione degna di una medaglia. Io non sono attratta da questo genere di sport, mi piace osservarli ma non credo sarei in grado, non  penso sia pigrizia: solo attitudine. Ho nuotato coi delfini, questo si´, c´e´una spiaggia in cui i delfini arrivano due volte al giorno a seconda del mare e della marea, all´inizio non ci credevo ma poi, quando una coppia di flipper mi e´saltata a tre metri ho dovuto ricredermi.
Nonostante Pipa sia piu´turistica e piu´trafficata di Jeri, ha  un legame con il mare, con le sue creature e i suoi tempi che non ho mai visto da nessuna parte. Quando arrivi la prima cosa che fanno e´ darti in mano la mappa delle spiaggie e gli orari delle maree, alta e bassa, per ogni singolo giorno dell´anno. Non farci caso significa restare bloccato in una spiaggia sull´oceano Atlantico, e qui a Pipa il paesaggio e´ molto piu´aspro rispetto alla costa di Maranhao. Ricorda molto il sud del Portogallo. Palme che si affacciano su rocce a picco sul mare. Onde che possono raggiungere i cinque metri in venti minuti.  Ieri pero´ mi sono arrischiata e sono andata in una spiaggia di notte, Praia do Amor; una ragazza che lavora nell´ostello mi ha detto che c´era la festa di compleanno di un suo amico e che avrei dovuto unirmi.
Quella di ieri sera e´stata l´ennesima conferma a quanto diceva il saggio africano: a volte le risposte alle domande che ci facciamo arrivano nel momento in cui cessiamo di cercarle. La domanda era: ma nella costa Brasiliana e´vero che e´tutto un misto tra musica, rituali tribali nella foresta e spiaggie bianche e deserte incontaminate? Risposta: non e´tutto cosi´, ma puo´essere cosi´e quando e´cosi, e´magico, qualcosa che nella tua vita difficilmente ritroverai.
Sono arrivata alla Praia verso le undici, ieri era luna nuova percio´il buio,se non fosse stato per le nuvole piene di umidita´, impediva di distinguere tra cielo e mare. Davanti a me un sentiero di lanterne ricavate da alcune bottiglie di plastica tagliate. Quando arrivo sono un po´imbarazzata, non parlo una parola di portoghese percio´posso solo comunicare in spagnolo, dopo un po´arriva una coppia di raggazze con una bambina che avra´avuto 5 anni. Monatano una tenda vicino ai due ombrelloni bianchi che proteggono il mixer , la chitarra e il tamburo. In sottofondo musica di dijiridoo e djambe´. Arriva Wilson il festeggiato: "Ciao io sono Wilson, questa e´la mia festa di compleanno, siete arrivati un po´presto, comunque tra poco si mangia, nel frattempo se volete prendere una birra o una caipirinha, fate pure come se foste a casa vostra. Solo cercate di stare attorno al fuoco. Qui attorno e´pieno di uova di tartatarughe marine e anche se non e´stagione e´sempre meglio evitare di distruggere eventuali buchi dove depositano". Wilson mi parla in brasiliano ma facendo attenzione a scandire bene le parole, poi mi presenta ad un ragazzo, li´per li´non faccio caso alla sua vena folle ma noto che in un lobo, al posto di un orecchino ha infilato una piuma di traverso, come usano alcuni indigeni dell´Amazzonia.
Il ragazzo mi guarda e mi chiede se voglio una caipirinha, io annuisco e lui mi fa cenno di seguirlo dirigendosi verso la foresta che si inerpica sulle pareti della spiaggia. Forse alcuni potrebbero pensare che e´inprudente seguire uno sconosciuto in un bosco in Brasile, ma uno nella vita va anche a sensazioni e questo tipo era strano ma non cattivo. Ho fatto bene perche´lo spettacolo che mi sono trovata davanti era degno di un racconto. Dopo aver camminato per cinque minuti nel sentiero buio, con solo la sua ruvida mano nera come guida ho intravisto delle luci, ed ecco che inaspettatamente mi sono ritrovata in un rifugio segreto, fatto da un tetto di paglia, una piccola cucina economica, un frigorifero. Alcune assi di legno e lavagna erano state tagliate per ricavare un piano d´appoggio alto quanto un angolo bar. I ceppi delle radici secche delle piante della zona, che sembrano delle mani in attesa della carita´, utilizzati come porta utenisili. Una panca, alcuni sgabelli e una doccia all´aperto. Il ragazzo e´troppo fuori per poter parlare lento ma reisco comunque a capire qualcosa. Questo e´il suo rifugio perche lui e´il guardiano della spiaggia chesi trova in un'area protetta del ministero dell´ámbiente. Il governo invece che pagare la forestale paga lui ma soprattutto gli consente di vivere li´in mezzo al bosco, a patto che lui si assicuri che nessuno deturpi la zona.
 Si mette a tagliare un cocco e mi chiede di prendere il ghiaccio dal frigo, assisto alla preparazione del cocktail piu´assurdo del mia vita attonita, grata per essere in quel posto in quel momento. Acier, cosi´si chiama il ragazzo, si ferma di colpo. Mi guarda dritto negli occhie e mi dice: ti faccio un regalo. Prende una candela e qualcosa da una cesta di paglia e mi chiede di seguirlo. Camminiamo qualche metro ancora nel bosco e arriviamo ad un altare. Gli accendo la candela, lui la ripone sulla pietra ed e´allora che noto qualcosa di veramente strano: due ciotole piene di pop corn. Acier mi prende le mani e mi dice che questi tre semi che mi sta donando sono come la lampada di aladino; di notte per tre volte, posso esprimere tre desideri e aspettare che si avverino. Dopo di che devo donare quei tre semi ad un altra persona. E´una follia per molti, per lui no, come non e´folle chinare il capo davanti alla candela che illumina i pop-corn e dire grazie prima di congedarsi da quel luogo.
Quando torniamo alla cucina nascosta arrivano le due ragazze della tenda, sono assieme a Wilson che prontamente chiede ad Acier di fare un cocktail anche per loro mentre lui rolla una canna di erba. I cocktails ci vengono serviti in una mezza noce di cocco, a noi ragazze Acier aggiunge anche una mezza fetta dárancia e un fiore. E´forte, molto forte, ma il latte che ha aggiunto serve a mitigare la vodka. E´una situazione surreale, io e le due ragazze argentine continuiamo a guardarci incredule, come a dire: che spettacolo. Finito di fumare, Acier mi prende il cocktail e lo da in mano ad una delle altre due ragazze, gli servo per portare alla festa una pentola piena di riso e pesce che lui ha cucinato. Cosi´eccomi li´, che attraversavo il sentiero nel bosco con una pentola bollente in mano, ad una festa di sconosciuti alla quale ero arrivata da meno di un´ora.
Il resto e´la storia di una festa splendida su una spiaggia a Pipa, con una tavola da surf impiantata nella sabbia a segnalarla, musica reggae, caipirinhas, stelle ed erba. Non mi sono trattenuta piu´che tanto, davvero non conoscevo nessuno e in parte non volevo abusare del Fato che era gia´stato abbastanza gentile da avermi fatto vedere qualcosa che la gente che viene a Pipa non vede.
Quasi sono tentata a non metter piu´il naso fuori fino alla mia partenza per ritornare con il ricordo immacolato di quella che e´stata decisamente la sera piu´assurda vissuta finora in questo paese. E poi ho altro a cui pensare, tre desideri, con la certezza che si avvereranno in maniera indelebile. Sembra una stupidaggine ma provate  a pensare a tre cose che siete sicuri di desiderare, ora  e sempre, nella vostra vita.

http://www.youtube.com/watch?v=usksH8B07do

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