giovedì 19 luglio 2012

La despedida

Da quando sono arrivata e' la prima notte che ho avuto freddo. Il sacco a pelo era imbevuto di umidita', la pioggia, incessante, ha scandito ogni minuto della mia notte insonne.
Poi, finalmente, e' arrivata l'alba e come dicono gli Afterhours sapevo che era li' per me, spuntando ha irradiato i profili delle montagne, le loro punte sono emerse dalle nubi cosi' basse da sembrare un mare in cui le vette affogano.
Apro la zanzariera per godermi meglio lo spettacolo: la luce filtra tra i vecchi alberi di cacao e quando ancora e' tiepida e l'odore e' quello dell'erba alta bagnata, ecco le sagome di due banbini, due fratellini che sembrano usciti dalle fiabe. Sono bimba anch'io e chiudo gli occhi facendo finta di dormire così da poterli sbirciare. Il piu' grande che ha cinque anni sta davanti e si gira per zittire la sorellina. Lei gli rifa' il verso del silenzio con la mano, nell'altra un piccolo pappagallino verde.
Avrei voluto chiudere quest'avventura colombiana con un pezzo sugli investimenti di ENEL nel Quimbo, dove la nostra impresa, statale per il 31%, sta  per inondare piu' di 8.000 ettari per creare una centrale idroelettrica causando cio' che viene appropriatamente definito ecocidio. Pero' poi ho pensato che c'e' tempo, c'e' sempre tempo per scrivere di come certe cose non funzionano a questo mondo.
Quello per cui voglio prendermi il tempo invece e' scrivere di ciò che invece rischio di perdere se non me lo prendo del tempo, quello che c'è dietro la zanzariera prima chiusa. La realtà, non per come la vedresti attraverso i numeri di un articolo o i racconti di un amico. La realtà per la persona che sei e ciò che vede dalla sua amaca. E allora tutto diventa piu' affrontabile: ad esempio intravedere tra la cacotera il monumento in pietra che ricorda il massacro della famiglia di Alfonso Bolivar, quando nel 2005 paramilitari e militari hanno avuto il fegato di uccidere una famiglia intera e di sgozzare due bambini dopo avergli offerto una caramella, e non farmi prendere dalla rabbia. Perche' girando lo sguardo di mezzo millimetro due fratellini si sussurrano scalzi con un pappagallino in mano. Se a quel massacro fosse seguita una rivolta aramata, se non si fossero fermati, se si fosse reagito con rabbia, bhe probabilmente i bambini uccisi con la bocca che ancora sapeva di zucchero sarebbero stati a decine, al posto della cacaotera ci sarebbe della coca.



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